
“Ci ha sorpreso la percentuale relativamente alta di giovani ignari di avere il diabete, così come la prevalenza di pre-diabetici – dice Andy Menke del Social & Scientific Systems di Silver Spring, nel Maryland, autore principale dello studio – Tra questi ragazzi sono predominanti le persone con diabete di tipo 2 o, per quelli con pre-diabete, quelle ad alto rischio di diabete di tipo 2”.
Lo studio
Un precedente studio che ha considerato i dati tra il 2001 e il 2009 ha trovato il diabete diagnosticato nello 0,34% di bambini e adolescenti tra i 10 e i 19 anni.
Menke e colleghi hanno usato i dati NHANES 2005-2014 per stimare la prevalenza del diabete, la percentuale di coloro che erano a conoscenza della patologia e la prevalenza di pre-diabete tra gli adolescenti di età compresa tra i 12 e i 19 anni.
Secondo il report pubblicato da JAMA, tra i 2.606 adolescenti inclusi nell’analisi, 62 avevano il diabete (20 dei quali non diagnosticata in precedenza) e 512 avevano il pre-diabete. Questi risultati si traducono in una prevalenza ponderata di diabetici dello 0,8%, di cui 28,5% non diagnosticato, e una prevalenza ponderata di pre-diabetici del 17,7%.
Le evidenze
Il pre-diabete si è rivelato più comune nei maschi che nelle femmine (22% contro 13,2%), nei neri non ispanici (21,0%) e negli ispanici (22,9%) rispetto ai bianchi non ispanici (15,1%). Anche la percentuale di adolescenti con diabete non diagnosticato è stata molto più alta nei neri non ispanici (49,9%) e negli ispanici (39,5%) rispetto ai bianchi non ispanici (4,6%). La prevalenza di diabete e pre-diabete non è cambiata significativamente nel corso del tempo.
“Questi risultati sono importanti perché il diabete in gioventù è associato all’insorgenza precoce di altri fattori di rischio legati alle complicanze della patologia, come la pressione alta ed elevati livelli di colesterolo, oltre alle complicanze vere e proprie della malattia- spiega Menke – Una percentuale relativamente alta di adolescenti con diabete non era a conoscenza della propria condizione, soprattutto i gli ispanici e i neri non ispanici. Questo indica la necessità di un migliore screening del diabete per questi gruppi”.
“I medici hanno bisogno di monitorare meglio i giovani a più alto rischio di diabete e di educare le persone sui fattori di rischio per il diabete di tipo 1 e di tipo 2 – aggiunge l’esperto – Per il diabete di tipo 2, imparare a ridurre il rischio può aiutare a migliorare i risultati”.
Fonte: JAMA 2016
Will Boggs MD
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)
